Innovazione ed Economia digitale: Italia vs mondo

Il Global Information Technology Report – Innovating the Digital Economy – ha esaminato i fattori chiave che consentono alla digitalizzazione di sviluppare il proprio potenziale per la società e l’economia in 139 Paesi.

 

Quattro punti fondamentali

Dal rapporto 2016 sono emersi 4 punti fondamentali:

  • L’innovazione si basa sempre più sulle tecnologie digitali e su nuovi modelli di business, per raggiungere attraverso l’uso intelligente delle ICT migliori impatti sociali e maggiori risultati economici
  • Il modo in cui le aziende utilizzano l’ICT è una leva fondamentale per lo sviluppo: per i governi dovrebbe essere una priorità incoraggiare imprese e settori ad abbracciare le opportunità offerte dalle tecnologie digitali.
  • Per migliorare gli impatti sulla società, sia il settore privato che quello pubblico devono intensificare gli sforzi per investire in soluzioni digitali innovative.
  • Un’economia digitale totalmente sostenibile dipende dal quadro di governance in rapida evoluzione, che consente alla società di anticipare e guidare gli sviluppi delle tecnologie emergenti e di reagire rapidamente al mutare delle circostanze.

 

Innovazione nell’economia digitale

Il report 2016 ha messo in evidenza le modalità in cui la rivoluzione digitale sta cambiando sia la natura dell’innovazione, sia la pressione crescente per le imprese di innovare. I risultati principali sono 4:

  • La rivoluzione digitale cambia la natura stessa dell’ innovazione.
  • Le imprese si trovano ad affrontare una pressione crescente rispetto alla necessità di innovare. Sette sono i Paesi che si distinguono in termini di impatto economico e innovazione digitale: Finlandia, Svizzera, Svezia, Israele, Singapore, Paesi Bassi e Stati Uniti, tutti e sette caratterizzati da livelli molto elevati di adozione delle ICT (la tecnologia a sua volta scatena nuove pressioni competitive, che richiedono più spinte verso l’innovazione tecnologica).
  • Le azioni delle aziende e dei Governi sono insufficienti su una popolazione digitale in rapida crescita. Negli ultimi anni, l’innovazione digitale è stata principalmente guidata dalla domanda dei consumatori: le aziende devono poter (re)agire ora adottando le tecnologie digitali per ricavarsi la propria posizione all’interno del mercato in crescita.
  • Una nuova economia si sta imponendo e richiede innovazioni urgenti in materia di governance e regolamentazione, che saranno cruciali per assicurare la sostenibilità del nuovo settore economico digitale. Le tecnologie digitali stanno dando vita a nuove dinamiche economiche e sociali, che dovranno essere adeguatamente gestite se la trasformazione digitale della industrie dovrà fornire a lungo termine ampi guadagni e impatti positivi e sostenibili alla società. Una economia digitale resistente e persistente richiede nuovi modelli di leadership, governance e comportamenti.

 

I paesi più digitali

I 10 migliori paesi in termini di innovazione digitale sono gli stessi dello scorso anno: vi sono paesi ad alto reddito del sud-est asiatico (Singapore e Giappone) e Paesi europei (Finlandia, Svezia, Norvegia, Paesi Bassi, Svizzera, Regno Unito e Lussemburgo) insieme ovviamente agli Stati Uniti.

L’indice della connessione è ancora fortemente correlato al reddito pro capite.

7 dei paesi migliori si trovano in Europa, anche se vi sono alcune difformità come la Grecia e la Bosnia Erzegovina, che hanno perso molte posizioni. Per quanto riguarda invece Repubblica Slovacca, Polonia e Repubblica Ceca, questi paesi stanno facendo passi da gigante, entrando tra le prime 50.

 

La situazione italiana

L’Italia rispetto allo scorso anno è salita di 10 posizioni, arrivando a raggiungere il 45° posto. È stata inoltre inserita nei paesi “top mover”, cioè quelli che stanno dimostrando una maggiore dinamicità e crescita.

Nel nostro paese il percorso di digitalizzazione e innovazione nel 2015 ha prodotto un importante valore economico, soprattutto in termini di impatto su società ed economica.

Le aree su cui dobbiamo ancora lavorare sono:

  • l’infrastruttura
  • il contesto normativo e politico
  • la capacità di investimento in innovazione
  • la diffusione nell’uso delle tecnologie ICT a livello individuale, di imprese e PA

Lo sforzo deve essere collettivo, coinvolgendo e convogliando insieme governo, aziende e società civile: solo se tutti gli acceleratori interagiscono tra loro si potrà creare un circolo virtuoso, mettendo a fattore comune tutte le risorse necessarie.

 

Fonte: Techeconomy

Nessun commento

Posta un commento