30 Giu 2016 Benefici e potenzialità dello scambio di documenti digitali nel b2b
Nelle imprese italiane la digitalizzazione procede ancora a rilento, spesso senza percorsi di innovazione organici e ragionati: manca la pervasività e la profondità dell’impatto sui processi, anche a causa di inerzie culturali e resistenze al cambiamento.
Nel 2015 il valore dell’e-commerce B2B è arrivato a 260 miliardi di euro, che rappresenta però solo il 10% del totale degli scambi tra imprese. Tuttavia le transazioni b2b attraverso strumenti digitali, come portali di vendite online, marketplace ed eBusiness, potrebbero essere una leva strategica per la competitività: i benefici potenziali ammonterebbero ad almeno 60 miliardi di euro dal punto di vista dell’efficienza, dei livelli di servizio e riduzioni del capitale circolante.
In questo scenario la FEPA poteva essere un’ottima occasione di trasformazione per le aziende, ma la maggior parte si è limitata solamente a trovare una soluzione per soddisfare la legge. Nel 2015 sono state scambiate 77 milioni di fatture elettroniche (22 milioni di FEPA e 55 milioni tramite EDI e portali B2B), che rappresentano solo il 6% di tutte le fatture scambiate in Italia.
Un’altra indicazione del livello di digitalizzazione in Italia può arrivarci dalla pervasività di adozione di soluzioni di gestione e conservazione dei documenti del ciclo dell’ordine:
- Dal 2015 circa 650.000 imprese hanno portato in Conservazione Digitale le fatture
- Nel 2015 circa 100.000 imprese (il 40% delle grandi e il 18% delle PMI) hanno scambiato con clienti/fornitori documenti in formato elettronico strutturato attraverso EDI, Extranet o portali B2B.
- Tramite EDI sono stati scambiati oltre 110 milioni di documenti tra 11.000 imprese: il 32% sono fatture, il 20% ordini, il restante conferme d’ordine, avvisi di consegna, documenti di trasporto ecc.
- Sono più di 400 le Extranet e i portali B2B utilizzati per scambiare documenti e informazioni con i partner, con oltre 100.00 organizzazioni connesse.
I benefici e risparmi
Lo scambio di fatture elettroniche in formato strutturato può generare per le imprese benefici tra 5,50€ e 8,20€ per fattura, con tempi di payback inferiori ad un anno.
La digitalizzazione dell’intero ciclo ordine-pagamento porterebbe i benefici tra i 25€ e i 65€ per ogni ciclo.
Tuttavia vi sono ancora degli ostacoli: per il 67% delle imprese il change management è il principale ostacolo a questi progetti, mentre in un caso su tre le imprese indicano ancora la complessità e l’incertezza normativa come limite.
«Resta la difficoltà di trasferire e far percepire opportunità e benefici della Digitalizzazione, mentre non sembra una criticità il costo di sviluppo/acquisto o gestione delle soluzioni, rilevante solo per il 17% delle imprese»
sottolinea Alessandro Perego, Direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation.
Priorità di investimento
- La conservazione digitale è l’ambito prioritario per il 65% delle imprese
- Segue laGestione Elettronica Documentale e i Workflow approvativi digitali (48%)
- 4 imprese su 10, soprattutto quelle di grandi dimensioni, investiranno soprattutto in soluzioni di integrazione come EDI, Extranet o Portali B2b.
- Progetti Mobile a supporto della forza vendita o di contract management
«Gli strumenti a disposizione sono molteplici, ma la scelta non può prescindere dalla definizione del proprio percorso personalizzato di trasformazione digitale. Un cammino da affrontare in più tappe: rinunciare alla carta per archiviare le informazioni, strutturarle in basi di dati, gestirle con flussi digitali di dati strutturati, orientarsi verso una gestione per processi, dotarsi di un’architettura interna integrata e sviluppare le interfacce per un dialogo strutturato con tutti gli attori”.
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