Fattura elettronica, catalizzatore per la digitalizzazione del ciclo dell’ordine

In Italia esiste già la fatturazione elettronica B2B, anche se è diffusa principalmente in alcuni contesti come quelli del Largo Consumo, l’Automotive, materiale elettrico, elettronica di consumo e farmaceutico.

L’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione ha stimato che nel 2014 il numero di Fatture in formato elettronico scambiate via EDI sia stato pari a 30 milioni, coinvolgendo circa 10.000 imprese.

Si aggiungono poi tutte quelle imprese (oltre 60.000) che condividono informazioni e documenti (comprese le fatture) via Web, tramite una extranet o un portale b2b.

I pro della fatturazione elettronica B2B

Anche se la diffusione è prossima al 40% nelle realtà più grandi e strutturate, risulta ancora limitata nel resto delle aziende ed imprese.
Può quindi risultare interessante il sistema di incentivi che il legislatore sta proponendo per stimolare l’adozione della fattura elettronica anche nelle relazioni tra imprese, facendo leva sulla semplificazione del sistema burocratico. L’intenzione dichiarata è quella di compiere un ulteriore passo nella diffusione della digitalizzazione dei processi in tutte le organizzazioni, sia pubbliche che private, dopo l’innesco dato dall’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica verso la PA.

La Fatturazione Elettronica B2b può essere una “seconda” occasione di innescare dinamiche di digitalizzazione B2B (la presenza di più cicli attivi digitali porta a più opportunità di cicli passivi digitali), stimolando le dinamiche di relazione digitali tra imprese.

I contro

La semplice stimolazione alla digitalizzazione delle sole fatture, senza inserire il tutto in un disegno di processo, può ridurre i possibili benefici che possono essere ottenuti dalla completa digitalizzazione di tutto il ciclo ordine-pagamento (fatture, DDT, ordini ecc.) e delle relazioni clienti-fornitori.

Mantenendo quindi una corretta prospettiva di processo, la fatturazione elettronica B2B può essere un utile strumento per stimolare l’innovazione digitale delle imprese italiane.

“Oggi, però, parlando di Fatturazione Elettronica B2B viene in mente una bilancia che oscilla tra opportunità “ghiotte” – di semplificazione e recupero di efficienza – e stimolo alla crescita digitale del Paese e un modello incerto – basato su un sistema di incentivi che rischia di risultare aleatorio (per non dire inconsistente) e distogliere dalla vista dell’intero processo B2b […] Il nuovo rapporto tra imprese e legislatore potrebbe proprio partire da qui. E continuare, poi, con un percorso fatto di reingegnerizzazione, in chiave digitale, dei processi: perché le singole organizzazioni e l’intero Sistema Paese possano guadagnare in competitività, all’interno del – sempre più concreto – Mercato Unico Digitale Europeo.

Fonte: AgendaDigitale

 

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